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I Siti per il Dialogo e la Certificazione per il Dialogo tra Culture

Ai turisti di Firenze in omaggio il volume sulle conclusioni della ricerca sul viaggio “Life Beyond Tourism”

Firenze, 25 maggio 2016 - Cosa accade quando esperti da 32 Paesi di 6 continenti si confrontano sul tema del viaggio oltre il turismo dei servizi e dei consumi quando l’ONU ha dichiarato il 2017 Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo?

La risposta la dà il volume “I Siti per il Dialogo - Il Patrimonio Mondiale dell’Umanità per il Dialogo Interculturale, con il Viaggio Life Beyond Tourism” che raccoglie le conclusioni della 18° Assemblea della Fondazione Romualdo Del Bianco tenutasi a Firenze lo scorso marzo con il patrocinio della Commissione Italiana UNESCO, UNWTO, ICCROM, ICOMOS e SIPBC e con la partecipazione delle massime istituzioni mondiali in tema di patrimonio culturale e viaggio (UNWTO, UNESCO, ICCROM, ICOMOS, ARC-WH Centro Regionale del Patrimonio Arabo).

Il libro è stato presentato stamani, presso il Consiglio regionale della Toscana, da: Eugenio Giani, presidente del Consiglio Regionale della Toscana; Paolo Del Bianco, presidente della Fondazione Romualdo Del Bianco; Luigi Zangheri, presidente emerito dell’Accademia delle Arti del Disegno. Sarà distribuito gratuitamente ai turisti in visita a Firenze in 100.000 copie in sette lingue (italiano, inglese, russo, spagnolo, giapponese, arabo e cinese) edè promosso dalla compagnia alberghiera Centro Congressi al Duomo CCAD-Firenze che opera a Firenze da 41 anni e che da 25 si impegna a fare ricerca sul tema del turismo attraverso la Fondazione Romualdo Del Bianco. Quest’ultima adesso, conclusa la fase di studio e indagine, riconsegna i risultati insieme all’orientamento e al modello Life Beyond Tourism per la sua attuazione sui territori, con il Manuale di applicazione e la Certificazione di Qualità per il dialogo, presentati in tre volumi nel 2014.

L’intento del Centro Congressi al Duomoè diffondere tra gli ospiti delle proprie strutture ricettive e congressuali le conclusionidell’Assemblea, rivolte a tutti coloro che sono coinvolti nel mondo del viaggio. Un modo per far conoscere un impegno importante nel gestire le strutture alberghiere non solo economicamente, ma anche con la consapevolezza delle opportunità offerte dai viaggi per il dialogo tra culture e la conoscenza della diversità. Si favorisce anche l’economia, con un’etica diversa, un viaggio non egotistico, ma per l’apprezzamento dei valori per favorire il dialogo per uno sviluppo della comunità internazionale in pacifica coesistenza.

 

Il volume: “I Siti per il Dialogo. Il Patrimonio Mondiale dell’Umanità per il Dialogo Interculturale, con il Viaggio Life Beyond Tourism”

La pubblicazione conclusiva delle riflessioni proposte nei due testi presentati nel corso della 18^ Assemblea Generale degli Esperti Internazionali della Fondazione su Life Beyond Tourism (il primo presentava le motivazioni e conclusioni della ricerca, il secondo la presentazione ufficiale in assemblea) sintetizza le conclusioni che si riassumono in sei punti: i Siti per il Dialogo, le Comunità in Apprendimento, la Responsabilità dei Siti UNESCO nel nuovo contesto, la Certificazione di Qualità per il Dialogo tra Culture, la Ricerca pluriennale mobile del Trend del Mercato, la nuova offerta commerciale per una virtuosa competizione a livello mondiale.

In un mondo in piena globalizzazione il Patrimonio Mondiale dell’Umanità assume un ruolo strategico per favorire incontri, comunicazione, conoscenza, consapevolezza, rispetto della diversità, quindi dialogo interculturale non con il turismo dei servizi e dei consumi, ma con viaggi per i valori, coinvolgendo le comunità e sostenendo economicamente il patrimonio del luogo, tangibile e intangibile. La grande sfida oggi è la capacità di conoscere le altre culture per lo sviluppo dei territori nel rispetto della diversità e nel dialogo. Emergono inoltre sempre più chiare le potenzialità dell’imprenditoria del viaggio, dell’accoglienza e dell’ospitalità che, se non si limita ai servizi e ai consumi, può eccellere in tema di dialogo interculturale e conoscenza della diversità in questi tempi di globalizzazione.

 

Cosa si chiede al territorio e l’esempio Palazzo Coppini

Il territorio, in linea con quanto emerso nell’assemblea e pubblicato nel volume, si dovrà attivare per stimolare l’apertura di Centri di Formazione al Dialogo, per favorire il Dialogo fra Culture, grazie al patrimonio del proprio territorio, l’educazione e la formazione. Le strutture aderenti entreranno a far parte delle Learning Communities per il Dialogo Interculturale: potranno essere membri, poi autocertificati, conseguendo infine la Certificazione di Qualità per il Dialogo.

Il Centro Congressi al Duomoè già pronto a muoversi in questa direzione, avendo già attivato al suo interno un’area per accompagnare incontri ed eventi culturali internazionali. Lo testimonia anche Palazzo Coppini che avrebbe dovuto diventare una struttura ricettiva nel centro storico fiorentino, in competizione commerciale con una sempre più diffusa offerta turistica ricettiva: in controtendenza, il Centro Congressi al Duomo, proprietario di Palazzo Coppini, nel corso dei lavori ha deciso di rinunciare a trasformarlo in Residenza Storica, destinandolo a Centro Studi e Incontri Internazionali, coinvolgendo Università e Istituzioni della rete della Fondazione Romualdo Del Bianco, oltre cinquecento nei cinque continenti. Il Palazzo contribuisce così a creare l’opportunità per un momento di riflessione da parte dei nuovi residenti, i residenti temporanei, i viaggiatori che si muovono non solo per ricevere servizi e consumi, ma per dare il proprio contributo a favorire occasioni di dialogo tra culture in questa comunità internazionale sempre più bisognosa di conoscere e rispettare la diversità, in particolare del patrimonio immateriale dell’umanità.

 

Cosa si chiede ai turisti da parte del Centro Congressi al Duomo - Firenze

Esprimere il loro giudizio sul risultato della ricerca, sulla sua comunicazione e sulla certificazione delle strutture turistico ricettive per il dialogo tra culture.


Per chi è il Modello LBT

Il Modello LBT, modello non profit, già riconosciuto da ICOMOS con Risoluzione 2014-42 è destinato alla Comunità Internazionale e la conclusione della ricerca verrà presentata in area araba, Baharein, area Turchica, Azerbaijan, Area di lingua Russa, a Mosca, in Giappone a Tokyo e Kyoto, negli Stati Uniti a Washington, in Polonia a Varsavia e in Cina a Nanchino.

 

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