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«Il nostro mestiere? Prendersi cura della persona a tutto tondo»

Il commento dell’Opi Firenze-Pistoia nella Giornata mondiale del malato

Firenze,11 febbraio 2019 - Una ricorrenza istituita dalla Chiesa Cattolica ma che coinvolge tutta la cittadinanza laica o religiosa che sia. E che tocca ancor più da vicino i professionisti sanitari, che l’11 febbraio di ogni anno ricordano la Giornata mondiale del malato, a cui partecipa anche l’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia.

«I membri del nostro Ordine – spiegano da Opi Firenze-Pistoia che riunisce infermieri, assistenti sanitari e infermieri pediatrici delle due province toscane – ogni giorno, nel rispetto della loro mission e della loro etica professionale, sono al fianco dei malati, cercando di rispondere al meglio alle loro richieste, alle loro domande, ai loro bisogni. Un impegno portato avanti seguendo quanto dettato dal codice deontologico dell’infermiere, ovvero riconoscendo la salute come bene fondamentale della persona e impegnandosi a tutelarla con attività che vanno dalla cura alla prevenzione, dalla riabilitazione alla palliazione. Ogni azione è orientata al bene dell'assistito per consentirgli di raggiungere la maggiore autonomia possibile, soprattutto in condizioni di disabilità, svantaggio, fragilità. Ecco quindi che l’infermiere non si limita a svolgere un semplice compito, ma si adopera per prendersi cura della persona nel senso più ampio e completo che si possa intendere: quando questo significa prestare soccorso, somministrare una terapia, alleviare la sofferenza del malato anche semplicemente offrendo il proprio sostegno».

«Il nostro mestiere? Prendersi cura della persona a tutto tondo»