A Firenze scatta il monitoraggio del fiume Arno nei centri urbani
L’iniziativa si tiene il 25 novembre nell’ambito di “Arno2026
Firenze, 22 novembre 2025 – Il piano di monitoraggio del fiume Arno si sviluppa a partire dai centri urbani delle città di Firenze e di Pisa. È su questa consapevolezza che martedì 25 novembre (ore 9.30), verranno effettuate nuove misure di portata liquida e solida nel fiume Arno a Ponte alle Grazie a Firenze, prima attività del progetto Arno2026 effettuata direttamente sul fiume.
Verrà utilizzata apposita strumentazione, recentemente acquisita anche grazie al supporto dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale. Le misurazioni, che verranno effettuate dal gruppo di idraulica del dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell'Università di Firenze, consentiranno di verificare e aggiornare gli attuali strumenti di prevenzione riguardanti la valutazione delle portate di piena che possono transitare nel centro urbano di Firenze in sicurezza.
Il “Piano di Monitoraggio” è finalizzato alla realizzazione di rilievi e misure di campo che consentono di migliorare la nostra attuale conoscenza del fiume Arno dal punto di vista idraulico, idrologico, morfologico. Permetterà, inoltre, di acquisire nuovi dati utili per accrescere la prevenzione dal rischio idraulico nei centri urbani e, al contempo, di migliorare la fruibilità del fiume.
Tale attività rientra nell’ambito del progetto Arno2026, che nasce in occasione del sessantesimo anniversario (2026) dell’alluvione del 1966 e in continuità con le esperienze di Firenze2016.
ARNO2026
Il progetto ‘Arno2026’ in continuità con le esperienze di Firenze2016 per il Cinquantenario dell’alluvione del 1966, si propone come piattaforma comune di studio, divulgazione e coordinamento in occasione del Sessantesimo anniversario (2026), al fine di consolidare una rete stabile di ricerca, monitoraggio e memoria. Con il progetto ‘ARNO2026’ si intende approfondire la conoscenza del fiume Arno dal punto di vista idraulico, idrologico, morfologico, ecologico e della qualità fluviale; evidenziare le criticità che, in particolare in ambito urbano, rappresentano potenziali fattori di rischio (alluvioni, erosioni localizzate, trasporto solido e legnoso, inquinamento da plastiche e microplastiche); promuovere politiche e progetti di adattamento climatico e gestione sostenibile delle risorse idriche; favorire la diffusione delle tecnologie digitali per il monitoraggio ambientale e idrologico, fino alla realizzazione di un “gemello digitale dell’Arno”; coinvolgere comunità locali, scuole, università e cittadini nella cura partecipata del fiume.
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