Alla morte di Celeste Erard (1878), la casa Spontini ospitò il Municipio che rimase in Casa Spontini fino al 1937. Con l’inaugurazione del nuovo Municipio la Casa Spontini continuò ad ospitare magazzini, rivendite, alloggi popolari. Casa Spontini, in periodo bellico, fu sede anche di scuola elementare e soggiorno temporaneo per un gruppo di soldati tedeschi. Il dopo guerra e il Centenario della morte di Spontini permisero l’avvio processo della musealizzazione della Casa Spontini.
Nel 1951, anno del centenario della morte, la casa è stata trasformata in museo. Negli anni il museo ha subìto importanti lavori di restauro che hanno visto il riallestimento della casa, riaperta al pubblico nell’anno 2000 alla presenza del celebre Maestro direttore d’orchestra Riccardo Muti. Oggi nei tre piani della casa sono raccolti oggetti legati a Gaspare Spontini: epistolari, partiture autografe, edizioni a stampa della musica spontiniana, cimeli, quadri, parte dell’arredamento originario dell’epoca e una biblioteca a carattere musicale.
Al primo piano alcune stanze portano il visitatore a compiere, attraverso pannelli esplicativi, stampe, fotografie, dipinti e oggetti, un percorso cronologico dell’attività musicale di Spontini: dalla sua formazione passando per le prime opere del “periodo italiano” che gli hanno procurato notorietà, fino al periodo d’oro alle corti di Francia e Prussia. Al secondo piano si trovano il salotto, la camera da letto dove il compositore morì, i ritratti di famiglia, alcuni costumi delle sue opere più importanti e due fortepiani appartenuti al maestro.
Associazione Nazionale Case della Memoria
L’Associazione Nazionale Case della Memoria mette in rete 94 case museo in 14 regioni italiane (Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per promuovere questa forma museale in maniera più incisiva anche in Italia. Abitazioni legate a tanti personaggi della cultura italiana: Giotto, Giovanni Boccaccio, Francesco Datini, Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli, Francesco Cavassa e Emanuele Tapparelli d’Azeglio, Agnolo Firenzuola, Pontormo, Benvenuto Cellini, Filippo Sassetti, Lorenzo Bartolini, Silvio Pellico, John Keats e Percy Bysshe Shelley, Francesco Guerrazzi, Giuseppe Verdi, Elizabeth Barrett e Robert Browning, Pellegrino Artusi, Corrado Arezzo de Spucches e Gaetan Combes de Lestrade, Giosuè Carducci, Sidney Sonnino, Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini, Ferruccio Busoni, Maria Montessori, Enrico Caruso, Giorgio e Isa de Chirico, Antonio Gramsci, Raffaele Bendandi, Piero Bargellini, Enzo Ferrari, Primo Conti, Leonetto Tintori e Elena Berruti, Indro Montanelli, Italo Zetti, Ivan Bruschi, Ilario Fioravanti, Goffredo Parise, Barbara Marini Clarelli e Francesco Santi, Loris Jacopo Bononi, Giorgio Morandi, Sigfrido Bartolini, Venturino Venturi, Luciano Pavarotti, Robert Hawthorn Kitson con Frank William Brangwyn e Daphne Phelps, Elémire Zolla, Toti Scialoja e Gabriella Drudi, Gabriele D’Annunzio (il Vittoriale degli Italiani), Papa Clemente XII, Giacinto Scelsi, Giulio Turci, Filadelfo e Nera Simi, Secondo Casadei, Carlo Levi, Domenico Aiello e Michele Tedesco, Marino Moretti, Augusto e Anna Maria Radicati, Mauro Giuliani, Carlo Mattioli, Michelangelo Buonarroti, Sofia ed Emanuele Cacherano di Bricherasio, Michele De Napoli, Aurelio Saffi, Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, Francesco Messina, e con il Cimitero di Porta a Pinti (cosiddetto Cimitero degli Inglesi), il Cimitero degli Allori a Firenze e la Casa della Memoria di Milano. L’Associazione Nazionale Case della Memoria è in Italia l’unica rete museale di case museo di personaggi illustri a livello nazionale, partecipa alla Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane di ICOM Italia ed è “istituzione cooperante" del Programma UNESCO "Memory of the World" (sottocomitato Educazione e Ricerca). Info: www.casedellamemoria.it