La Toscana indicata come modello per la manutenzione dei fiumi in ambito urbano
Anbi Nazionale traccia la strada per il resto d’Italia: «si faccia come a Firenze e Pisa»
Firenze, 22 gennaio 2024 - La Toscana presa a modello per la manutenzione dei fiumi in ambito urbano. Firenze e Pisa diventano esempi da seguire: sono due delle città italiane in cui i Consorzi di Bonifica fanno anche manutenzione dei fiumi. Per questo Anbi Nazionale, complice la limitatezza delle risorse pubbliche da investire su questo fronte e la necessità di portare avanti queste attività indispensabili, ha lanciato la proposta di cambiare paradigma: i Consorzi di Bonifica del resto d’Italia si mettono così a disposizione anche per la manutenzione dei fiumi come già accade, appunto, a Firenze, Pisa e Milano.
«La recente Legge di Bilancio approvata dal Parlamento e il contestuale obbligo di assicurazione a carico delle imprese contro gli eventi naturali certificano una verità evidente: le risorse pubbliche sono limitate; già da anni, i ristori statali non superavano il 10% dei danni miliardari subiti dai territori. Così, forti della piena coerenza dimostrata dai Consorzi di bonifica con i cronoprogrammi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, abbiamo deciso, confortati anche da una sentenza del Consiglio di Stato, di metterci a disposizione delle Regioni per coadiuvare le indispensabili manutenzioni fluviali – ad annunciarlo è Massimo Gargano, direttore generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) intervenuto alla cerimonia di avvio dei lavori per il nuovo impianto idrovoro Cavaliera a Stellata di Bondeno, nel Ferrarese -. Non vogliamo togliere competenze ad alcuno, ma solo assumerci delle responsabilità verso la sicurezza dei territori con la stipula di convenzioni, per le quali presenteremo a breve una proposta di normativa».
«È il valore dell’autogoverno e le positive esperienze di manutenzione dei fiumi in ambito urbano a Firenze, Milano e Pisa, che ci convincono a candidarci a ulteriori responsabilità nell’interesse collettivo, consci dell’impegno, che ci assumiamo come sistema – aggiunge Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI -. Di fronte alla crisi climatica è necessario cambiare paradigma, valorizzando la prevenzione e snellendo gli iter procedurali. Non è normale che per arrivare all’apertura del cantiere per la realizzazione della centrale idraulica Cavaliera siano stati necessari 27 anni!».
«Siamo orgogliosi di essere presi a esempio per la manutenzione del reticolo idrografico di acque pubbliche anche negli ambiti urbani, come facciamo ormai dal 2014 anche a Firenze - commenta Marco Bottino presidente di Anbi Toscana -. Qui, come in tutte le altre città capoluogo di provincia della nostra Regione, i Consorzi di bonifica toscani concorrono alla manutenzione di fiumi e torrenti dentro e fuori dai centri abitati, mettendo in campo risorse economiche ingenti e sicure, poco meno di 100 milioni di euro l'anno, derivanti dalla raccolta dei contributi di bonifica sui territori».
«È per il nostro Consorzio motivo di soddisfazione essere preso ad esempio come modello da seguire a livello nazionale per la manutenzione urbana dei fiumi - dichiara Maurizio Ventavoli presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno -. Rappresenta un riconoscimento del grande lavoro svolto per tenere in sicurezza sia l’Arno che scorre nel cuore della città di Pisa ma anche tutto il reticolo. Cura e vigilanza costante sono le parole chiave che continueranno a guidare in nostro lavoro, sia nella manutenzione del grande fiume toscano che di tutti i corsi d’acqua su cui abbiamo competenza».
«Le terribili immagini dell’alluvione di Campi Bisenzio e Prato dei mesi scorsi ci scuotono ancora e ci mostrano drammaticamente come la manutenzione dei nostri corsi d’acqua e la conseguente sicurezza idraulica del territorio siano fondamentali per prevenire disastri di questo tipo – dichiara il sindaco di Firenze Dario Nardella -. In questi anni è stato fatto un lavoro enorme per la sicurezza dell’Arno e del reticolo minore e se oggi il fiume non ci fa più paura si deve alle tante opere di mitigazione del rischio portate avanti con successo e lungimiranza. Il Consorzio di bonifica è da sempre in prima fila per la tutela dei nostri corsi d’acqua e uno dei nostri principali alleati per la sicurezza dell’Arno e ci auguriamo che il buon esempio del lavoro sul nostro territorio possa estendersi anche in altre zone d’Italia».
«L’importanza del lavoro dei Consorzi di bonifica, che solitamente svolgono le loro attività in una silenziosa operosità, diventa evidente a tutta la cittadinanza in momenti di crisi e di emergenza – afferma Michele Conti, sindaco di Pisa -. Qui a Pisa, per esempio, in occasione del passaggio della piena del fiume Arno, farsi trovare pronti con la pulizia delle sponde, una manutenzione costante e un sistema che funziona, fa la differenza. Per questo motivo è fondamentale proseguire su questa strada, anche con investimenti sul reticolo minore, per far fronte a eventi meteorologici sempre più intensi dovuti al cambiamento climatico. Una politica lungimirante sulla regimazione delle acque, unita a una pianificazione territoriale che riduce al minimo il consumo di suolo, sono alla base di ogni azione di sviluppo per la nostra comunità. Ringrazio, dunque, l’ANBI, Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue per il lavoro che hanno svolto e che continuano a svolgere a fianco degli enti locali e nell’interesse dei cittadini».
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