"Sanatoria ECM 2025: l’ennesima beffa per la formazione continua"
La riflessione dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Firenze‑Pistoia
Firenze, 12 luglio 2025 - L’Ordine delle Professioni Infermieristiche Firenze‑Pistoia intende, con questa lettera aperta, coinvolgere le professioni sanitarie in una riflessione comune.
Il sistema ECM, che doveva garantire qualità e rigore professionale, rischia di perdere serietà. Negli ultimi anni le scadenze ECM sono state ripetutamente posticipate. L’ultima sanatoria – introdotta dal Decreto Milleproroghe 2025 – ha spostato al 31 dicembre 2025 i termini per recuperare i crediti ECM mancanti del triennio 2020‑2022, originariamente fissati al 31 dicembre 2023. Quali conseguenze? Ha cancellato gli sforzi di chi ha completato i 150 crediti nei tempi previsti, vanificando un impegno professionale che invece andrebbe sostenuto.
Inoltre lo stesso decreto consente di regolarizzare anche i trienni precedenti (2014‑2016 e 2017‑2019), e di utilizzare crediti compensativi fino al 2028 per chi aveva accumulato surplus. Ma queste opportunità – seppur utili – sollevano anche una questione di fondo: il sistema educativo che governa la formazione ECM rischia di essere percepito come arbitrario e senza una linea di gestione coerente.
Le ragioni della nostra frustrazione partono dalle considerazioni fatte dai nostri iscritti subito dopo la notizia dell’ultima sanatoria: una grossa parte dei professionisti ha agito con responsabilità, rispettando le scadenze previste dal piano ECM, ma vi è anche chi non lo ha fatto e adesso ottiene ha un’ulteriore proroga. Senza sanzioni. È palese quindi che il sistema appare ingiusto: premia il ritardatario. Penalizza chi ha agito correttamente.
Cosa impariamo da questa vicenda:
1. Il sistema ECM non può funzionare per proroghe infinite: la formazione continua nasce per garantire qualità e sicurezza.
2. È necessario un confronto serio: gli ordini professionali devono sollecitare il Ministero della Salute, AGENAS e CNFC affinché ridefiniscano regole stabili e condivise, equilibrando rigore e flessibilità.
3. Va tutelata la reputazione della formazione: se le regole non reggono, rischiamo di perdere credibilità presso chiunque voglia investire responsabilmente nel mantenimento delle proprie competenze.
Proponiamo quindi di:
· attivare momenti di riflessione per semplificare il sistema e inserire premialità per chi è in regola, evitando sanzioni per ritardi occasionali e promuovendo incentivi per i più virtuosi;
· richiedere trasparenza totale sulle tempistiche e modalità di recupero crediti, con indicazioni chiare su tipologie di attività riconosciute, bonus e modalità di trasmissione al portale Co.Ge.A.P.S.
· sollecitare una revisione strutturale, affinché il triennio ECM diventi davvero un percorso educativo e non uno scadenziario burocratico da gestire a ridosso.
Questa sanatoria dimostra che il sistema è troppo fragile, troppo soggetto a slittamenti politici, e non sempre rispetta la serietà che le professioni sanitarie tutte meritano. Serve coraggio e visione: no a proroghe strategiche, sì a un progetto formativo basato su rigore, partecipazione e premialità per l’impegno.
Chiediamo a tutti gli Ordini di unirsi a questa iniziativa: perché non sia messo da parte neanche un centimetro del cammino di professionalità fatto finora, e per difendere insieme il valore della formazione continua.
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