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I contratti di fiume per la transizione ecologica

A Urbanpromo l’intervento di Maurizio Ventavoli per Anbi Toscana

Firenze/Pisa, 20 novembre 2025 - Il presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno Maurizio Ventavoli, in qualità di delegato di Anbi Toscana ai contratti di fiume, ha preso parte nei giorni scorsi alla 22ª edizione di Urbanpromo, rassegna italiana sull’urbanistica, promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu) con l’organizzazione di Urbit e il sostegno della Fondazione CR Firenze. L'intervento si è tenuto nell'ambito del panel “I contratti di fiume per la transizione ecologica”, evento preparatorio al XIII Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, intitolato "Il futuro è adesso", in programma oggi e domani a L’Aquila e a cui parteciperà anche Ventavoli.

Durante il panel moderato da Massimo Bastiani, coordinatore del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, insieme a Ilaria Nieri, referente dei Contratti di Fiume per il Consorzio Basso Valdarno, Ventavoli è intervenuto sul tema “Governance dei fiumi e contratti”, illustrando il ruolo dei Consorzi di Bonifica sul territorio: dalla difesa del suolo alla gestione delle risorse idriche, dalla manutenzione ordinaria e straordinaria alle attività di sorveglianza sul reticolo idrografico fino alla realizzazione di nuove opere idrauliche. Ventavoli è poi passato a illustrare i Contratti di Fiume attivati nei sei comprensori dei Consorzi di Bonifica toscani, uno strumento di lavoro sinergico che coinvolge le tante e diverse realtà che operano nel campo dell’acqua e lungo i fiumi.

«È importante portare avanti il confronto e la divulgazione sul tema dei Contratti di fiume, uno strumento in cui Anbi Toscana e tutti e sei i Consorzi regionali credono fermamente – dichiara Ventavoli -. Oggi, in Toscana, ne esistono 23, ognuno con le proprie specificità ma tutti guidati dallo stesso modus operandi: agire in squadra per la tutela dell’ambiente, la sicurezza idrogeologica, la cultura dell’acqua e la vita sul fiume. Un format in cui convivono molteplici istanze e competenze plurime, offrendo così maggiore possibilità di dialogo tra i diversi stakeholder per la definizione di un piano condiviso e per questo più efficace».

«Più del 50% del territorio della Toscana è partecipato dai Contratti di fiume o di lago – aggiunge Ilaria Nieri - che sono strumento di educazione civica, ambientale e culturale, oltre a promuovere la conoscenza dei territori, delle loro storie e tradizioni, ma anche delle loro criticità per convertirle in risorse. I contratti di fiume aiutano le persone a capire i fiumi, a conoscerli, quindi si legano anche alla campagna nazionale “Io non rischio”. Un esempio è “Un Patto per l’Arno” il “contratto dei contratti” che abbraccia l’intera asta fluviale del grande corso d’acqua toscano e che per il Consorzio Basso Valdarno ha aiutato a portare all’attenzione tematiche risolvibili soltanto grazie alla sinergia tra tutti portatori di interesse».

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