Notizia

Case della Memoria: «A mancare non č la struttura ma sono le risorse»

La replica dell’Associazione sul tema delle case di scrittori e personaggi illustri

In un recente articolo sul Corriere della Sera si fa riferimento al patrimonio di Case Museo presenti sul suolo italiano, denunciando l’assenza dello Stato nella loro salvaguardia e la mancanza di un sistema strutturato che permetta une reale valorizzazione e fruizione di questi siti, sul modello francese e tedesco che niente hanno a che spartire con i “poveri tentativi italiani di provincia”.

Condividiamo la preoccupazione sull’assenza di quella sensibilità nei confronti delle case dei grandi personaggi che invece all'estero è viva e presente, ma non invece la convinzione che in questo campo esistano in Italia solo “poveri tentativi italiani di provincia”. 

La nostra Associazione da anni è impegnata, anche con il supporto di Icom Italia e delle Commissioni Tematiche Internazionali Iclm e Demhist, a fare il massimo per allargare il raggio d’azione e dare maggiore forza al lavoro di diffusione e valorizzazione delle Case della Memoria. Ma come spesso accade, quello che ci fa procedere meno spediti di come vorremmo è la mancanza di risorse. 

Unica a livello nazionale, l’associazione è la prima rete di case museo dei grandi personaggi che sono nati o hanno vissuto nel nostro Paese. Ad oggi sono circa 70 le case museo che aderiscono all’associazione, sparse in 12 regioni, ma i numeri sono in crescita, come testimoniano le nuove adesioni che ogni anno fanno registrare all’associazione un bilancio positivo. E nel 2017, durante Pistoia Capitale Italiana della Cultura, abbiamo annunciato che nella nostra rete, nel 2016, ci sono stati 1.500.000 visitatori. Un dato significativo.

L’impegno principale dell’Associazione è far conoscere il mondo delle case museo e dare nuova “fortuna” a quelle in disuso o dimenticate. I progetti sono tanti, dall’adesione al progetto Passaborgo, promosso da Borghi – Viaggio italiano per la valorizzazione di 1000 borghi italiani, alla partecipazione all’Expo del 2015 con il cartellone “A tavola con i Grandi”: un tema, quello del rapporto fra i grandi personaggi e il cibo, che sarà ripreso nei prossimi mesi per l'Anno del Cibo Italiano promosso per il 2018 dal Mibact e dal Mipaaf.

E poi la nascita del Coordinamento Europeo delle Case della Memoria, siglato da dieci Paesi europei con l’obbiettivo di estendere la “rete” al di là dei confini nazionali. Rientra in questo progetto l’iniziativa “Percorsi d'autore - Viaggi per conoscere, tramandare, unire la storia, la cultura e le tradizioni europee”: itinerari tematici che includono la visita alle case dei Grandi personaggi di Croazia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Portogallo, Russia, Spagna e Ungheria, per conoscerne i caratteri identitari, storici e culturali. Si tratta di percorsi turistici, non di massa, rivolti a un turismo più attento e consapevole. Questo perché siamo convinti che le città, turisticamente congestionate, non potranno reggere un assalto sempre più forte. Ecco che valorizzare altri luoghi può servire non solo per far conoscere “altre storie", ma anche per proporre altre offerte, altri percorsi, diversi e/o complementari ai soliti itinerari. 

Certo, in assenza di un vero sostegno economico e di un interesse forte da parte dello Stato non è facile, come si afferma anche nell'articolo. Ma se nonostante tutto andiamo avanti e i flussi turistici nelle nostre strutture continuano a crescere è proprio perché da parte nostra, come da parte delle singole case museo, viene messo in campo un impegno straordinario.

 

Adriano Rigoli presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria

Marco Capaccioli, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria

18.04.20 ANCM_Corriere